Buonasera e ri-benvenuti!!
Sono giornate piovose nella mia testa ultimamente, ma ci sono delle svolte, sempre!! Glimmers che mi trovano e mi fanno ricordare che credo al destino!! Che hanno il sapore di un tè ghiacciato freddo al limone dopo il grigio di nuvole basse, troppo basse, da inzupparmi i neuroni di tristezza.
Devo solo lasciarmi trovare da loro, dagli attimi dove tutto si allinea e si ammorbidisce in me.
Quindi benvenuti ad una nuova recensione e questa volta ho
deciso di farla su un film!!
L'ho scelto dopo una giornata piena di piccole sfortune qua e là a impiastricciarmi i momenti, come troppe banane sbucciate a terra che mi hanno fatta scivolare. Mia mamma ha ragione, "aiutati che il ciel ti aiuta" e insieme a mio papà "non andare a letto tardi, dormi presto". Ci voleva il vetro di un quadro spezzato per farmelo capire. E che quadro, un mozzafiato dipinto di mio nonno, che è il cielo, venuto ad aiutarmi. A dirmi, che i fulmini nella mia mente mi stanno rovinando la vita, e non devo lasciarglielo più fare.
Un "non rompere" chiaro e tondo.
Ho capito e scusa nonno, non volevo rompere il vetro...
Ci devo provare, quest'anno sarà l'anno in cui a 22 anni di vita, finalmente ritorno in pace, e vado a dormire presto come quando ne avevo 10! E se l'universo me lo concede, di essere una scrittrice, premendo i tasti della macchina da scrivere, come quelli che pigiavo prima, del pianoforte. Ironico non credete? Forse sono nata per premere tasti, creando melodie o frasi, non importa sono la stessa cosa, note che formano battute, lettere che formano parole.
Il cielo mi sta aiutando dopo che mi sono aiutata. L'aiuto che mi son data consiste in una bella scorpacciata di gelato alla crema e al tuorlo d'uovo con appunto pezzettini di banana. Una videochiamata con la mia famiglia per calmarmi. Essermi preparata il mio fortino di sicurezza e morbidezza, con i miei plushies e oggetti che somigliano ai miei cuoricetti, per dimenticare le schegge di vetro che anche metaforicamente ho sentito assillarmi nel cervello da anni...
E poi scegliendo un film, che avevo già visto, ma che in realtà ricordavo meno bello e troppo veloce. E qui arriva il glimmer. L'ho scelto perché parla di Verona, anch'essa, una città che non so perché, non mi ispirava molto pochi anni fa, e quando l'avevo vista però, mi ero sentita immersa in un amore di natura e fantasie di baci segreti tra quei muri e cespugli, esattamente nel punto del balcone di Giulietta.
E il vero motivo per cui ho scelto questo film, è di aver trovato in un negozio una cartolina che ritraeva in un disegno i miei gatti, proprio come l'avevo sognati prima che arrivassero nella mia vita.
E ci somigliano moltissimo a loro, sono loro.
Al di sotto, c'è la scritta "Verona".
Forse tutto porta a Verona. Forse anch'io dovrei scrivere una lettera a Giulietta, e quindi forse potrei fare anch'io un piccolo viaggio lì, dove le chiedo dov'è il mio amore, se l'uomo che sogno sarà lui a trovarmi, magari proprio dopo averlo sognato, quando succederà una notte. Magari proprio sotto quel balcone, o magari sul mio balcone, visto che la cartolina ritrae tutto questo.
E visto che prima parlavo di lettere e visto che in questo film è proprio una lettera, scritta da una protagonista scrittrice con il mio stesso nome, a far ritrovare due persone che condividevano un amore antico, ma sempreverde, allora ho deciso di vederlo. Ed è diventato il mio nuovo profondo, significativo bellissimo film preferito, un glimmer.
La cosa che mi era sfuggita di questo film e di Verona, era il vedere le cose con il cuore. Anni fa non avrei potuto, infestata di paure e persa, adesso vedo ogni cosa con i miei veri occhi, pupille che decodificano l'arte della lettera in ogni cosa, l'arte dell'amore vero e del destino che mai più di adesso sento esistere anche per me nella mia vita. Forse perché adesso malgrado le nuvole che ancora mi attraversano la mente, ho il cuore sveglio e pieno d'amore nuovo, grazie ai miei due glimmers di vibrisse al profumo di pane e casa.
Quindi mettetevi comodi, avvolti nelle vostre coperte preferite: vi presento il film "Letters to Juliet" diretto da Gary Winick e tratto dal romanzo "Lettere a Giulietta" di Lise e Ceil Friedman, che adesso devo assolutamente leggere e farne una seconda recensione. Vi consiglio di leggere le mie parole di sera, con le vostre ciambelle d'amore pelose addormentate vicino e magari con un bicchiere di tè al limone con tanto di cuoricini di ghiaccio per sposare il tutto.
Il film mi è arrivato come la scoperta di un piccolo segreto morbido.
L'ambientazione e i paesaggi era dei più estetici, toni caldi che accentuavano il giallo, il verde e il rosso.
La protagonista, Sophie Hall, è una sognatrice, romantica e scrittrice. Ovviamente mi ci rivedo.
Interpretata splendidamente da Amanda Seyfried.
Lei è attenta ai dettagli, i più piccoli ma significativi che raccontano storie perse ma mai dimenticate, di intrecci di anime quasi sul punto di rimanere tali.
Storie d'amore.
All'inizio del film Sophie è fidanzata e sta per sposare un uomo che ama molto la cucina e il gusto culinario. Il suo entusiasmo è contagioso, e malgrado lui cerchi di farla entrare nel suo mondo per apprezzarne il gusto appunto, non la vede.
La cosa più brutta è non essere visti, e di conseguenza di non essere compresi. Passano la loro luna di miele pre matrimonio, in Italia.
Viene mostrata come piccoli borghi e lunghi campi e vigneti, che è vero, ma forse gli americani non sanno che anche qui abbiamo città e cemento.
In ogni caso, la natura in questi film sa proprio di momenti speciali e d'amore fresco.
Mi è molto piaciuta l'originalità delle "Giuliette" le piccole tuttofare della famosa Giulietta, una iniziativa creativa di Verona, in cui tutti scrivono lettere a Giulietta, appunto il titolo del film, per chiederle come andrà la loro vita amorosa, per farle domande d'amore, in quanto Giulietta ha preso il titolo secondo me di "capostipite dell'amore insieme a Romeo" per la loro storia struggente, ma di puro amore.
Scusate il mio continuo uso della parola "amore" ma credo proprio che ne usufruirò di una grande dose per descrivere questo film, ispirato a libri, romantici e di storie di vita.
Davvero, questo film mi ha dato la stessa sensazione che ho sempre provato di fronte ad una colazione in vacanza in cui intravedevo l'oro nel riflesso del succo di mela che prendevo, oppure nel sole che sbocciava nelle nuvole, che mi ricorda il mascarpone in cui è racchiuso l'uovo, per fare il tiramisù.
Ho una penna molto figurale, metaforica, sensoriale, spero vi piaccia, a me di sicuro sì! Sono una persona sinestetica, sicuramente non sintetica!
Ritornando al film, Sophie comincia a vacillare di fronte al fidanzato che non prende mai del tempo per loro due e per lei.
Quindi segue la sua di passione, il suo di progetto: parlare con tutte le aiutanti di Giulietta!
Si respira subito un'ambiente caldo, accogliente e casareccio. Dove ogni donna Giulietta risponde davvero alle lettere che chiunque lascia, per sfogarsi e mettere su carta i propri dilemmi sentimentali, e struggimenti d'amore.
Quando passa per la statua di Giulietta e il famoso balcone, nota un buco dove ognuno lascia le lettere e ne trova una, molto vecchia e stropicciata.
La legge e scopre un racconto profondo di un amore mancato. Di una giovane donna che voleva seguire il suo uomo, ma che con la vita in mezzo tra di loro, non ha potuto fare.
Nella sua confessione si nota una speranza di riunione che Sophie non fa a meno di sentire.
Spinta dalla curiosità e da un senso di sistemare le cose, scrive alla donna, che ormai è anziana.
Lei risponde e si ritrovano lì, con un nipote di troppo!
Un nipote biondo, alto, dal carattere scorbutico e troppo schietto, a tratti freddo che di facciata sembra non avere sentimenti e che pensa che l'idea della nonna di ritornare in Italia per una vecchia lettera sia un'idea stupida e avventata che lascerà sicuramente il cuore di lei in brandelli e completamente a pezzi.
Sophie e Charlie si incontrano come il fuoco col ghiaccio, esplodendo come prima conoscenza.
In ogni caso, ho trovato il film come un gioiello nascosto, che fa bene, che ti sana, come le tisane e le fusa, il nome del mio blog!
Non avevo capito e apprezzato il senso e l'importanza di questo film per me a dovere, quando ero più piccola e meno consapevole in generale delle cose.
Credo di saperne un pò di più su cosa sia l'amore e la vita adesso, grazie alle parole, a me stessa e alle mie due ciambelle feline: la mia famiglia.
E' proprio il segreto-medicina-ricetta per la mia felicità e godermi la vita che ho trovato come Sophie ha trovato quella lettera, e sì sa che le cose dolci e nascoste all'occhio dei meno attenti, sono le più preziose e belle!
Tra l'altro ci chiamiamo uguali.
Sta a voi vedere il film adesso.
O leggerne i libri, che leggerò anche io.
Dico solo che Charlie finalmente vede Sophie, il modo in cui lei scrive e la sua passione lucente per l'importanza della vita e dell'amore.
Mi piace molto come la ama, come la ammira e sceglie di passare il tempo con lei, e definirlo come il suo momento preferito, non l'ha detto, ma si vede dai suoi occhi.
Quindi inoltre complimenti alla recitazione di Christopher Egan che incarna proprio l'uomo bandiera verde tradotto dallo slang inglese "green flag" che viene usato per definire quando un uomo è bravo e tratta bene le donne ed è in generale una brava persona, che tutte noi meritiamo di avere al nostro fianco.
Charlie aveva amore nelle sue pupille solo per lei, e l'ex fidanzato di Sophie aveva solamente un amore per le papille di lui stesso.
Che dire, avevo gli occhi sognanti di fronte allo schermo, poter vivere un amore così romantico e fresco e luminoso come quello di Sophie e Charlie sarebbe bellissimo, sembrava magico, da destinoo. Bé lo sto già vivendo con i miei impasti di luci vibrissati, adesso manca di provarlo con un uomo...
Questo è tutto dalla vostra spugnetta gialla sognante che conia nuovi termini perché può farlo.
-S
Commenti
Posta un commento