<<Vieni qua Rosetta>>
Lo seguo vicino a dei piccoli torrenti e cascate.
<<Voglio aiutarti>>
Mi parla con la sua voce roca e scura. Come i suoi capelli corvini.
Ci posizioniamo sopra le pietre, sembrano quasi delle piccole sdraio.
<<Sì>>
Gli sussurro rispondendogli. L'acqua scorre a goccioline veloci, come se avessero lasciato il lavandino aperto.
Vedo dei cipressi e qualche nuvola spruzzata qua e là nel cielo notturno.
Guardo i suoi occhi color smeraldo, incastonati in una cornice lineare nera intorno alla sua iride. Sono davvero bellissimi. Grandi e abbastanza vicini tra di loro.
Comincia a stendermi la mano affusolata sulle mie guance. Mi accarezza come le coperte delicate del mio letto sulla mia pelle.
<<Non ascoltare le voci sono bugie>>
E mi accarezza ancora il viso.
Non riesco a muovermi. Non voglio muovermi.
<<Non sei sola, mai>>
Mi intimidisco e mi porge una tazza di cioccolata calda. Il calore esce come fili di vapore denso dal liquido scuro e dolce. Mi continua a guardare con una calma negli occhi che mi trasmette e mi fa sentire un tepore nella gola.
<<Ci siamo noi con te. Io e i nostri batuffolini. E i tuoi genitori sicuramente pronti a cucinare qualcosa di buono visto che sia io che te ci cuciniamo solamente i miei spaghetti in bianco e la tua salvia fritta.>>
Rido quasi timidamente mentre lui accenna un sorriso sentito. Ci sediamo a guardare la notte sopra di noi. Il silenzio ci avvolge ma senza spremerci.
<<Attenta prima di bere che scotta>>
Beviamo la cioccolata con calma. E faccio attenzione a non bruciarmi le labbra come dice. Mi piace molto la sensazione che mi fa sentire. Mi accetta così come sono, mi ama e mi tranquillizza.
Da poco più in alto cade dell'acqua bagnando i suoi capelli. Diventano linee nere gocciolanti sulla sua fronte.
Ha un neo sulle labbra e due occhi che sembrano baciarmi ogni ferita. Continuo a bere, anche se essendo così buona, sorseggio troppa cioccolata scottandomi la lingua.
Lui mi osserva premuroso e si avvicina.
<<Vorrei darti un bacio. Magari ti fa passare la scottatura. Ma non lo faccio. Aspetterò fino a quando anche tu lo vorrai.>>
Ha le spalle grandi essendo molto più alto di me e un collo dove ad intermittenza passano delle scie di luce del chiaro di luna. Lo rendono incredibilmente bello, di una bellezza brillante.
Non riesco a smettere di guardarlo. Tutto di lui mi fa venire voglia di baciarlo e mescolarmi al suo corpo. Abbracciarlo e sentire ogni lato di me stessa preso in cura da lui. Mi levo il vestito rosso, con tante ciliegie disegnate. Ed un velo da sposa che non sapevo di avere sui capelli. E lui guardandomi, si leva la sua giacca nera con un hibiscus bianco nel taschino per poi togliersi anche la camicia.
Per poco lascio nell'aria un urletto. È bellissimo a torso nudo. E' il giusto robusto come ho sempre sognato, con un pò di peli che lo rendono più uomo vicino all'ombelico e intorno agli addomimali. Poco più sotto una cintura di pelle nera e dei pantaloni ben stirati altrettanto scuri.
Non gli avevo visto le scarpe. Mocassini neri eleganti e lucidati che si intonano perfettamente con la sua mascolinità curata che mi trasmette in ogni istante. E un orologio sul polso altrettanto sofisticato e in pelle.
Mi domando se le sue labbra siano più buone adesso che sanno del sapore dolce amaro della cioccolata densa.
Improvvisamente colta da una voglia felice, mi butto su di lui e lo bacio. Mi prende con fermezza rimanendo morbido e delicato.
Mi accarezza il viso, il mento e le braccia. Lo vedo quasi commuoversi e mi sento anch'io allo stesso modo. Un'ondata di emozioni dolci e confortanti mi prendono i battiti rallentandomeli. Non voglio lasciarlo.
Il suo bacio è fresco e intenso. Le nostre labbra sanno ancora di cioccolata calda. Il suo corpo è un maglione su di me e sento la sua pelle mischiarsi con la mia. Comincia a baciarmi sul collo ed il mio naso va nei suoi capelli scuri e bagnati. Profuma di tè nero con petali di lavanda.
<<Profumi di buono>>
Gli dico con le narici estasiate.
<<Anche tu. Sai di vaniglia e avocado.>>
Mi sorride. Pronuncia ogni sillaba con un tono di voce basso e velato. Lancia ogni lettera in aria come gli aereoplani di carta e mi arrivano le sue parole alle orecchie addolcendomi l'umore.
Ha una voce proprio morbida. Mi sento sempre più calma come se dentro avessi una tazza di tè che mi rallenta piacevolmente il respiro.
Mi bacia di nuovo abbracciandomi. Scende su di me senza mai staccarsi e senza che io mi stacchi. Mi solletica la pancia con le sue labbra e poi ci guardiamo. Decido io di toccargli l'addome con i miei baci. E lui mi avvolge completamente senza far entrare mai il freddo delle cascate e della notte inoltrata.
<<Ti amo>>
Gli dico.
<<Voglio urlarlo>>
Continuo.
I suoi occhi di pietra verde si riversano nei miei, muovendosi in un sorriso prezioso.
<<Anch'io>>
Mi dice senza esitare.
<<Ti amo!!>>
Urlo felice. E mi bacia sempre delicatamente ma con più passione.
<<Ti amo!!>>
Siamo mescolati insieme e in questi attimi c'è una vita intera, passato presente e il futuro che ci aspetta. Tutto ha preso velocità come se tra di noi ci fosse una magia in atto. Il tempo si è spezzato e lo riempiamo di tutto ciò che siamo. Siamo cullati dal vento leggero mentre tra di noi non passa più nulla. Mi bacia il collo e mi fa impazzire mentre siamo diventati il calore che ci unisce.
Affannati ma felici, le stelle curiose non smettono di guardarci. Vorrei baciarlo all'infinito mentre siamo diventati per un momento un unione di ingranaggi che funzionano alla perfezione.
Lascia respiri nella notte. Lo guardo stancarsi sopra di me, il suo petto è quasi caldo come la cioccolata.
<<Voglio fare tutto con te. Aggiustare un mobiletto per te, aggiustare qualsiasi cosa tu rompa, vedere la tv con i nostri mici sulle gambe, regalarti un anello, abbracciarti e basta tutta la notte, prepararti i tuoi biscotti preferiti anche se non sono così bravo, leggere i tuoi libri, ascoltare qualsiasi cosa tu dica che quando parli ti fa brillare gli occhi, amare ogni centimetro della tua anima, cancellare ogni tua paura e senso di colpa, vorrei prendermi cura dei nostri gattini insieme, fare con te anche dei figli umani, invecchiare finché saremo solo anime con un mucchio di pelle incartapecorita.>>
Dice quasi senz'aria.
Il nostro movimento diventa più intenso e dirompente.
<<Di solito sono io quella che parla di più. Quindi Sì. Anch'io. >>
Sento che ci unisce un turbine di emozioni forti e romantiche, morbide e sovrabbondanti. Siamo sul punto di esplodere in ogni senso e lo sappiamo. Inspiriamo ed espiriamo mentre mi sussurra segreti dolci come il miele.
<<Tu sei la mia Rosa. Ed io sono il tuo...>>
*
Mi sveglio. Ho la bava alla bocca e le coperte sono tutte messe male, sono accartocciate come mille origami lanciati a caso. L'acqua sta scorrendo, qualcuno sta usando il lavandino.
Fantastico. Voglio provare a riaddormentarmi. Rientrare in quel sogno così prelibato in quell'esatto punto e andare avanti. Magari vedere cosa succede dopo. O inventarmi il mio lieto fine. Chi è l'uomo che ho sognato?
Lui è il mio cosa?
<<Rosetta sei in tempo. Vai a fare colazione!>>
Cavolo che ore sono?? La mia sveglia ha suonato da cinque minuti. Che sollievo!! sono in orario. Mi stiracchio nel letto e cerco di alzarmi con fatica. Sento qualcosa sulle gambe.
Gomitolo! È il più bello del mondo per me. A volte i pensieri mi urlano che non tengo abbastanza a lui e a Ciliegia. Sento il cuore pieno di colpe come un cuscinetto per spilli. Ma queste cose strane in testa non vinceranno mai.
Devo sempre ricordarmi chi sono. Ha ragione l'uomo del mio sogno. Sono la rosa, non le spine.
"Hai una nuova notifica su whatsapp"
Leggo la tendina bianca che scende dallo schermo del telefono e la apro.
Sono un'anima buona credo...
Chi sei?
Ma chi è? La mia impazienza e voglia di romanticismo mi fanno pensare di aver fatto un sogno premonitore. Ma non si sa mai.
Sono l'uomo che stavi sognando?
Sono ufficialmente turbata. Mi sembra tutto troppo facile e strano. Sto ancora sognando? Proverò a buttarla sul ridere, così evito brutte sorprese.
Sei alto due metri, hai i capelli neri, occhi azzurri o verdi o anche grigi, carattere dolce ma forte, protettivo e perspicace?
No. Sono biondo, alto un metro e settanta. E ho diciannove anni. Sono dolce però.
Perché sento di ritrovarmi in un'app di incontri anche se non l'ho usata affatto? Non ho bisogno di queste cose. Mi sento diffidente.
Guarda. Non ti conosco, e forse sono un pò grande per te, ho ventidue anni, ma ti ringrazio di avermi risposto.
Prego. Comunque abito vicino al volantino appeso al lampione della luce della via Casale delle Querce 46. Inoltre sono un pizzaiolo, posso almeno offrirti una pizza?
A volte mi chiedo come posso farcela a incontrare il mio futuro marito se ho così tanta paura di conoscere chiunque.
Mi sento al sicuro solamente con i miei batuffoli e voglio stare solo con loro. Forse devo smettere di cercare un uomo e concentrarmi nel fare la mamma dei miei angioletti con vibrisse a tempo pieno. Tutto è più facile così. Gomitolo e Ciliegia sono il mio miele curativo.
Perché rovinare tutta questa pace? Sono diventata brava a incasinarmi le giornate da sola e poi per cosa? Ho fatto di tutto per incontrare l'amore, ho perso troppi pezzi di me stessa anche da adolescente, cercando di entrare nella scarpetta di vetro di Cenerentola che tutti gli uomini standard prediligono.
Ma diciamoci la verità, mi è sempre stata stretta.
Perché devo diventare un'altra per essere amata?
Io mi amo. E a casa mia sono amata e nessuno mi vuole diversa, me inclusa.
Non voglio che la gente mi manipoli ad allontanarmi dal mio cuore.
Vorrei tanto che l'uomo che ho appena sognato uscisse dalla mia mente e cadesse dal cielo per me. Pronto a prendermi tra le sue braccia di acciaio a me, ai miei bei gattini d'oro e ai miei settantanove chili di pura bellezza, polmoni sani e rosa, cornetti al burro, un cuore di miele e un cervello che pesa troppo. Essendo finalmente la sua Cenerentola dalla scarpetta di vetro numero 42.
Perché devo aspettare così tanto?
Se devo aspettare, non voglio più accontentarmi. Voglio essere me stessa sempre, anche fuori da casa mia. E seguire i miei valori e le mie volontà. Saper dire di no alle cose che mi fanno male e saper dire di sì alle cose che mi fanno sempre bene.
Pizza sia. Ma non ti prometto niente.
Commenti
Posta un commento